
L'Isola dei Cavoli, un paradiso a due passi da Villasimius
la piccola Isola dei Cavoli di Villasimius si caratterizza per le numerose calette, il faro di avvistamento alto 37 metri e la statua in granito della Vergine del Mare, opera di Pinuccio Sciola, posizionata a dieci metri di profondità sul fondale marino
La costa sud-est della Sardegna non è molto frastagliata ma
presenta un caratteristico isolotto a circa un chilometro da capo Carbonara, di
fronte a Villasimius: si tratta dell’Isola dei Cavoli o, come vuole la lingua
sarda, dell’Ìsula de is Càvurus. Di consistenza granitica, questo territorio
ampio 43 ettari vanta numerose calette: Cala di Ponente, lunga e stretta, Cala del Morto il cui nome è dovuto al
rinvenimento di un cadavere a inizio Novecento, Cala del Ceppo, Cala Murta e
Cala di Scasciu, protetta dai venti.
La massima altitudine è un promontorio di una quarantina di
metri su cui si trova un grosso faro a
due piani alto 37 metri, realizzato nel 1856 sopra una preesistente torre
spagnola Cinquecentesca. Gli addetti all’uso e alla manutenzione del
segnalatore sono stati gli unici abitanti dell’isola fino alla sua completa
automazione: oggi è disabitata, fa parte dell’area naturale marina di Capo
Carbonara e ospita un centro ricerche della facoltà di Biologia di Cagliari.
Non c’è concordia sull’origine del nome dell’Isola dei Cavoli: secondo alcuni deriva da Gavuru, ovvero granchi, secondo altri il riferimento è esclusivamente ai cavoli. Nel 1979 il club subacqueo "Sub Sinnai" ha posizionato sul fondale marino a dieci metri di profondità una statua opera del noto artista Pinuccio Sciola: si tratta di un simulacro in granito della Vergine del Mare alto oltre tre metri e a luglio vi si svolge la sagra con la processione a mare delle barche e la relativa preghiera sottomarina.