
La colonia penale di Castiadas: un museo per la memoria dei prigionieri
Situato a circa 7 chilometri dalla costa, l'ex carcere detentivo di Castiadas rappresenta oggi un museo della memoria di quanti, prigionieri, hanno trascorso la loro vita tra queste mura, in preda a lavori duri e pericolosi per la loro stessa salute
Ancora oggi il sud della Sardegna si presenta come una terra ricca di storia, cultura e curiosità dal passato, come ben testimoniano le ex carceri di Castiadas, a pochi passi da Villasimius.
Qui è possibile, infatti, visitare un museo molto particolare, allestito nell’ala della direzione dell’ex colonia penale, voluto fortemente dall’amministrazione comunale e dai cittadini per rendere nota (tramite l’ausilio di foto, video e documenti dell’epoca) la vita dei prigionieri qui trasferiti.
Un museo dove è possibile visitare anche le antiche celle detentive di massima punizione, dove sono stati sistemati oggetti di uso quotidiano, capaci di riprodurre uno spaccato della vita di tutti i giorni degli uomini e delle donne della Castiadas del passato.
L’ex colonia detentiva della Sardegna
L’11 agosto del 1875 nel Porto di Sinzias (a metà strada tra Villasimius e Castiadas) sbarcarono un gruppo di detenuti accompagnati da 7 agenti e dall’ispettore delle carceri dell’epoca (Eugenio Cicognani), incaricati di bonificate questo angolo di Sardegna selvaggia e disabitata da più di trecento anni, per stabilirvi la prima dimora carcerariadel territorio.
Un lavoro immane costato la vita a numerosi prigionieri ma che vide ufficialmente la luce nel 1877: un luogo lugubre, dove i carcerati erano costretti a lavorare in situazioni pericolose e dannose per la loro stessa salute. Nonostante le difficoltà e le numerose vittime causate bisognò attendere il 1952 per vedere definitivamente chiudere i battenti di questa "colonia penale” sarda, oggi aperta al pubblico come una silente testimone del passato.