Storia & Territorio

L'edificio termale di Santa Maria a Villasimius

Una testimonianza storica della presenza dei romani in questa terra; una testimonianza di credenza religiosa ancora oggi viva nella comunità di fedeli

Prima di entrare nel centro abitato di Villasimius è possibile incontrare il complesso architettonico di Santa Maria, costituito dalle sue antiche terme, memoria del passaggio della dominazione romana in queste terre della Sardegna.

È da collocarsi, infatti, attorno al I secolo d.C. la costruzione della prima fase dell’edificio termale: un piccolo ambiente costituito da un vano d’ingresso di forma quadrangolare dal quale si può agevolmente accedere al calidarium, cioè a quell’ambiente riscaldato, cuore pulsante delle terme di epoca romana: qui, infatti, sono conservati due praefurnia che ospitavano il fuoco per riscaldare l’ambiente principale.

La fase successiva del complesso termale di Santa Maria alle porte di Villasimius è, invece, ascrivibile all’epoca cristiana, quando nel calidarium era ospitato il culto della Vergine: proprio una statua raffigurante la Vergine (proveniente da questo complesso) è oggi inserita nel percorso espositivo del Museo Archeologico di Villasimius, segnando un forte legame della comunità di fedeli con la sua Protettrice; l’opera, infatti, sembra essere proprio quella originaria che segnò la trasformazione del complesso termale in tempio di culto cristiano.

Grazie agli scavi effettuati nel corso degli anni ’80 del Novecento, si è scoperto che l’edificio venne utilizzato anche come luogo per ospitare due sepolture ad inumazione: questo ha permesso di capire quale fosse stata l’evoluzione nel tempo, permettendo anche di comprendere che in epoca alto medievale l’edificio perse la sua originaria funzione culturale.

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